Corpo della Nobiltà Italiana
Come associarsi
Possono richiedere di associarsi, i membri delle famiglie che erano elencate nel Libro d’Oro della Consulta Araldica del Regno d’Italia e quelle comprese negli Elenchi Ufficiali Nobiliari del 1921 e del 1933, nonché quelle che abbiano ricevuto un riconoscimento di Giustizia dal Corpo della Nobiltà Italiana.
CENNI STORICI
L’Associazione Nobiliare Regionale Veneta – ANRV è sorta all’esito di una riunione di gentiluomini tenutasi nella biblioteca di Palazzo Marcello in Venezia l’otto giugno 1957 per valutare le iniziative a tutela del patrimonio storico, morale e spirituale degli antichi ceti dirigenti, secondo l’orientamento diffuso a livello nazionale di costituire tante associazioni regionali quante erano le cessate commissioni araldiche di primo grado, insistenti tendenzialmente ciascuna del territorio di ciascun Stato preunitario, e per formare poi un’associazione di secondo livello, il Corpo della Nobiltà Italiana, appunto.
La competenza territoriale abbracciava allora, come oggi, l’attuale territorio della Regione Veneto, oltre alle Province di Pordenone ed Udine, comprendente quindi il nocciolo duro del territorio della Serenissima, la Patrie dal Friûl, cioè lo Stato patriarcale di Aquileia, lasciando ad altra commissione più a est, denominata Istria e Venezia Giulia, i territori di Gorizia e Trieste, tradizionalmente di diritto imperiale, nonché i territori istriano dalmati, per la verità ab antiquo soggetti a Venezia. Verso occidente, restano attratti alla delegazione lombarda i territori di Bergamo e Brescia, pur di vocazione squisitamente veneziana.
Gli stessi partecipanti a quella riunione formalizzarono la costituzione dell’Associazione mediante atto notarile rep. n. 4703 del notaio Giovanni Candiani di Venezia, rogitato il 15 marzo 1958, individuando il presidente nel N.H. co: Alessandro Marcello del Majno, il vicepresidente nel co: Gian Carlo di Maniago, il delegato alla Giunta araldica centrale (organo deputato ad esaminare in secondo grado le istanze di iscrizione e dei provvedimenti assunti) nel march. Brunoro de Buzzaccarini de Vetulis e nel co: Berardo da Schio il cancelliere e tesoriere. All’atto costitutivo parteciparono anche, di persona o per delega, fra gli altri, il N.H. principe Carlos Lodovico Gonzaga, il N.H. Gian Carlo Labia, il N.H. co: Alvise Loredan, il co: Milone di San Bonifacio, il N.H. Lodovico Donà dalle Rose, il march. Doimo Frangipane, il co: Alessandro Passi; il co: Novello Papafava dei Carraresi.
Nel rogito si dà atto che la costituzione formale dell’Associazione è funzionale per consentirle di entrar a far parte del CNI, secondo il regolamento approvato il 13 giugno 1956.
CARATTERI E SCOPI ISTITUZIONALI
A mente dell’art. 2 dello Statuto di cui al prefato atto notarile, l’Associazione è costituita ai sensi dell’art. 36 del codice civile, è assolutamente apolitica e non ha fini di lucro. Tutt’oggi le pratiche e l’attività istituzionale in genere è completamente gratuita, riguardando posizioni che sono già in capo ai singoli associati o associandi e che non vengono ampliate o modificate dall’Associazione, ma solo eventualmente riconosciute esistenti.
Gli scopi istituzionali sono così testualmente indicati:
Formare e tenere aggiornato un registro ed uno schedario genealogico araldico della Nobiltà Veneta o residente nel Veneto e di conservarne il relativo archivio;
Promuovere gli studi storici, giuridici, araldici nell’ambito della Regione;
Illustrare e tutelare il patrimonio morale e storico della Nobiltà Veneta.
Per i fini di cui al punto 1 l’Associazione segue l’ultima legislazione del Regno in materia, ossia i R.R.D.D. n. 651 e n. 652 del 1943, contenenti rispettivamente l’Ordinamento Nobiliare Italiano ed il Regolamento per la Consulta Araldica del Regno. Oltre ai discendenti di famiglie nobili venete, possono essere iscritti gli esponenti di famiglie stabilmente residenti in Veneto, a mente dell’art. 3, lett. a) dello Statuto.
Il territorio composito di pertinenza dell’ANRV racchiude tradizioni nobiliari diverse. Si va da quell’unicum nella storia che è il Patriziato veneto, con regole matrimoniali ferree, formale parità di tutti i suoi componenti, riserva di accesso alle principali cariche della Repubblica. In terraferma si sedimentano gli ordinamenti ottoniani con famiglie infeudate direttamente di grandi territori (i San Bonififacio, conti di Verona o i Collalto, conti di Treviso), poi i vassalli dei vescovi – conti, l’ordinamento comunale con le nobiltà civiche, nelle diverse peculiarità dei territori soggetti alla Serenissima: si pensi alla peculiarità delle titolature del Patriarcato di Aquileia, al Parlamento del Friuli.
Gli studi storici araldici spaziano dunque dal regime longobardo, al quello bizantino, fino alle temperie francesi e alla dominazione asburgica, per concludersi con la breve esperienza sabauda.
ATTIVITA’ SOLTE
La ANRV ha curato diverse pubblicazioni, in attuazione degli scopi istituzionali statutariamente fissati.
Rivista
Notiziario dell’Associazione Nobiliare Regionale Veneta – Rivista di studi storici.
Edita per i tipi de La Musa Talìa, la nuova serie è stata inaugurata nel 2009, ha cedenza annuale ed è giunta al volume 11. I contributi ritenuti ammissibili dal comitato scientifico, formato per lo più da accademici in ruolo nelle Università italiane e straniere, sono soggetti a doppio revisore cieco.
Gli indici dei volumi pubblicati possono essere consultati sul sito dell’Editore: Riviste – Notiziario dell’Associazione nobiliare regionale veneta – La Musa Talìa di Bruno Crevato-Selvaggi (lamusatalia.it)
Alla Rivista si affiancherà una serie di studi monografici editi in fascicolo autonomo, intitolata “I Quaderni della ANRV”
Collana di studi
I ceti dirigenti del Veneto durante il Medio Evo, Udine 1981;
Strutture di potere e ceti dirigenti in Friuli nel secolo XVIII, Udine 1983;
Elementi di araldica, Venezia, 1989;
Venezia e la feudalità, Udine 1990;
Palma scudo ad Oriente, Udine, 1993;
Giovanni di Strassoldo (Udine 1547 – 1610). Una vita tra armi, scienza e lettere, Udine 2005;
Le Aristocrazie cittadine. Evoluzione dei ceti dirigenti urbani nei secoli XV – XVIII, Venezia, 2009;
L. Volpicella, Dizionario del linguaggio araldico italiano, Udine, 2009.
Volumi curati
L’Associazione ha inoltre pubblicato il volume Famiglie nobili delle Venezie, Udine 2001, un censimento completo, corredato di stemmi e di notizie storiche. Oltre all’elenco delle famiglie nobili (478 pagine) contiene gli elenchi delle famiglie patrizie venete non residenti nella Repubblica Veneta nel 1797, dei Vescovi delle Venezie titolati, delle famiglie nobili (o d loro rami) delle Venezie comprese in uno degli elenchi ufficiali (1898, 1922, 1933), ora estinte, dei membri dell’ANRV appartenenti a famiglie non originarie delle Venezie.
L’Associazione ha poi contribuito alla stampa di vari volumi, fra cui:
R. Sabbadini, L’acquisto della tradizione. Tradizione aristocratica e nuova nobiltà a Venezia, Udine1995;
G. Ganzer (a cura di), La nobiltà civica a Pordenone. Formazione e sviluppo di un ceto dirigente (sec. XIII-XVIII), Pordenone 2006 (su iniziativa della Provincia di Pordenone).
G. Donà, Dispacci da Roma (19 gennaio – 30 agosto 1510), trascrizione di Viola Venturini, La Malcontenta, 2009;
B. Sagredo, Il viaggio della mia vita. La guerra europea 1526 – 1530, Venezia, 2016.
Nel 2012 l’Associazione ha contribuito, in collaborazione con la Biblioteca Bertoliana di Vicenza che conserva l’opera, alla riproduzione digitale de G. da Schio, Persone memorabili di Vicenza.
Associazione Nobiliare Regionale Veneta
Castello 6119
30122 Venezia
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